Un piccolo Paese tra Africa, Asia ed Europa; più piccolo della Svizzera e per due terzi occupato dal deserto. Uno stato giovane (fondato nel 1948) e la terra più contesa del mondo.
Qui hanno tratto origine tutte le confessioni monoteiste (l’ebraica, la musulmana e la cristiana) e vi si trovano i luoghi di culto fra i più sacri per l’umanità. A Gerusalemme i musulmani venerano il Duomo della Roccia e la moschea di El Aqsa, mentre i cristiani il Santo Sepolcro, dove si narra sia stato seppellito Gesù, e il Monte Calvario, dove sarebbe stato crocifisso. Ma la meta più nota dei viaggi in Israele è il Muro del Pianto, parete superstite del Tempio davanti alla quale gli ebrei pregano e dove usano lasciare messaggi e suppliche su pezzetti di carta.
Piena di energia, edonistica e votata al divertimento. Tel Aviv è, per molti aspetti, l’altra faccia della vicina Gerusalemme. E forse si spiega pensando che è una città ragazzina: in fondo solo nel 2009 ha celebrato il suo primo secolo. Insomma, pur essendo stata per un anno la capitale dello stato di Israele, è una delle città più giovani al mondo. Per tutti questi motivi esprime una cultura liberal, è facile da vivere e si presenta con molti volti diversi. La gente di qui ama vivere allegramente, affolla i caffè, si compiace dell’architettura creativa dei palazzi e, di notte, non va a dormire presto. La vita qui, dopo il buio, è forse altrettanto piena di quella che si svolge alla luce del giorno. E in fondo Tel Aviv si sente un po’ come il faro di modernità rispetto alla più lenta, storica e spirituale Gerusalemme. Ma come sempre c’è un però: Tel Aviv a modo suo, pur essendo ragazzina, ha un grande passato.